IMG_8603.JPGCiao a tutti, sono Giuseppe Tragni, tirocinante dell’associazione Link, volevo parlarvi del mio training course a Kopparberg, un piccolo paese della Svezia. 

Fra il 10 ed il 17 Dicembre assieme ad altre 18 persone ho partecipato ad un training sulle escape rooms educative a tema salute mentale. 

 

 

Per prima cosa scopriamo che cosa sono i Training: essi sono corsi di aggiornamento rivolti agli youth workers (ovvero coloro che lavorano con i giovani, come noi dell’associazione Link!) in cui ti insegnano qualcosa che può facilitare o interessare il tuo lavoro. 

Ma ora passiamo a qualcosa di più interessante, le Escape Room educative! Se siete del settore saprete che le escape room sono un gioco, solitamente da svolgere in gruppo, nel quale risolvendo puzzle ed enigmi devi cercare di fuggire da una stanza. Il gioco consiste nel cercare la soluzione utilizzando gli elementi che ti circondano, cercare un codice mettendo assieme gli indizi ti aiuterà a risolvere un mistero o completare la missione iniziale.

 

IMG_8267.JPGQuindi avete passato una settimana a giocare?

Sì e no, per prima cosa abbiamo dovuto sperimentare diverse escape room per capire il loro funzionamento. Lo staff dell’associazione Svedese “Awesomepeople” ci ha sottoposto inizialmente ad una escape room standard e successivamente ne abbiamo sperimentate diverse educative esplorando diverse tematiche.

Qual è la differenza tra un’escape room standard ed una educativa?

Di certo con una Escape room tradizionale ti diverti, ma con una educativa hai anche la possibilità di imparare qualcosa. Il sistema è semplice: mentre stai giocando e ti trovi all’interno di una sfida a tempo, la tua concentrazione è al massimo e qualsiasi cosa tu abbia dinnanzi diventa un tassello fondamentale da studiare a fondo per completare l’enigma. In questo modo, senza che tu te ne accorga stai imparando qualcosa di utile, perché all’interno dei puzzle è nascosto qualcosa di didattico. Poi, ovviamente dipende tutto dall’abilità di chi ha creato la stanza il bilanciare divertimento ed istruttività.

Anche noi in Svezia siamo riusciti a creare ben 4 diverse escape rooms, dato il tema del training, le nostre stanze riguardavano: Ansia, Dipendenza dai social, Queer, autocosapevolezza ed autostima.

Nonostante questi siano temi non molto semplici da affrontare, soprattutto se ci si rivolge a giovani, siamo riusciti a mettere assieme informazioni difficili da assimilare, rendendole parte della nostra escape room. Ognuno di noi alla fine era fiero del proprio lavoro!
È stato un viaggio parecchio difficile, tra aerei, treni e temperature che hanno toccato i -17 gradi, ma mi ritengo molto soddisfatto. L’accoglienza dell’associazione svedese e la simpatia dei partecipanti dello scambio hanno fatto la loro parte. Sono partito con un po’ di diffidenza verso questo metodo educativo, ma ora ho la certezza che può funzionare e chissà, magari prima o poi realizzerò una escape room educativa in Agorateca.
Alla prossima!foto_articolo_svezia.png

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